Un intervento non invasivo e veloce: è un ringiovanimento delle palpebre capace di restituire forza e intensità al proprio sguardo
Per secoli per pittori, filosofi, poeti e scrittori, gli occhi sono sempre stati una grandissima fonte di ispirazione. E’ molto interessante vedere come alcuni studiosi siano riusciti a trovare una correlazione tra la forma dell’occhio e i segni presenti sul bulbo oculare, tanto da riuscire a rivelare alcuni specifici tratti caratteriali ed ecco perchè “gli occhi sono lo specchio dell’anima”.
Gli occhi sono spesso valorizzati come la nostra finestra sul mondo esterno e nel contempo l’interiorità della persona. Il poeta Milan Kundera scrisse “L’occhio è la finestra dell’anima, il fulcro della bellezza del volto, il luogo in cui si concentra l’identità di un individuo”.
Il pittore Amedeo Modigliani nei suoi ritratti dipingeva spesso gli occhi talvolta vuoti e senza le iridi, o con un occhio chiuso e uno aperto sostenendo: “Quando conoscerò la tua anima dipingerò i tuoi occhi” e “con uno (occhio) guardi il mondo, con l’altro guardi in te stesso”
Gli occhi sono la prima parte del viso a raccontare il nostro invecchiamento.
Già intorno ai trenta anni si sviluppano piccole rughe sulle palpebre e pieghe che si irradiano a partire dalla coda dell’occhio, le famose “zampe di gallina”.
La pelle intorno agli occhi perde la sua elasticità perché il collagene si assottiglia e il derma si atrofizza, i muscoli si allentano e si sviluppano pieghe della pelle in eccesso sulle palpebre superiori. L’eccesso di pelle cadente delle palpebre può determinare una riduzione, anche notevole, del campo visivo superiore e il paziente spesso cerca di contrastare questo effetto, sollevando in continuazione le sopracciglia che può portare ad emicranie croniche.
Qualsiasi cambiamento nell’unità perioculare porta a squilibrio del viso e disarmonia funzionale, portando sia i giovani che gli anziani a cercare un consulto, rendendo così la blefaroplastica la procedura di scelta per il miglioramento sia estetico che funzionale.
La parola “blefaro” significa palpebre e “plastica” significa modellare. In generale, la blefaroplastica della palpebra viene eseguita per indicazioni sia estetiche che funzionali.
La blefaroplastica svolge un ruolo fondamentale nel ringiovanimento del viso. La valutazione deve includere un’accurata anamnesi, una visita medica e una diagnosi corretta.
Dalla diagnosi sarà possibile distinguere l’invecchiamento da pseudoptosi (retrazione palpebrale controlaterale, sindrome della cavità vuota, ptosi del sopracciglio) e altre forme miste associate a ptosi (dermatocalasi con alterata funzione del muscolo elevatore palpebrale).
Per l’approccio che utilizza la Dottoressa e soprattutto per decidere se la condizione della paziente può essere trattata con la blefaroplastica non chirurgica, quindi con un approccio non invasivo, è importante valutare con attenzione caso per caso, individuando tutte le possibili controindicazioni.
La blefaroplastica non chirurgica viene eseguita senza tagliare e senza modificare il muscolo orbicolare delle palpebre.
Il risultato è una riduzione dell’eccesso di pelle sulla palpebra superiore, nonché il restringimento della pelle in eccesso nella regione esterna intorno all’occhio.
I benefici sono tanti tra cui il miglioramento delle rughe di espressione all’angolo dell’occhio e dello zigomo, “zampe di gallina”, proprio perché stimola la produzione di nuovo collagene sottocutaneo e di conseguenza dona alla pelle un aspetto più tonico e sano.
Inoltre dopo questo trattamento, rispetto a un tradizionale intervento, la paziente può tornare immediatamente alla sua routine di vita.
La blefaroplastica non chirurgica aiuta a evitare tutti i rischi inerenti all’intervento chirurgico tradizionale, gli effetti collaterali sono minimi e senza necessità di ricovero o medicazioni, o di recarsi all’ambulatorio per la rimozione dei punti o anestesie generali.
Questa tecnica di blefaroplastica è definita “dinamica” in quanto consente alla dottoressa di chiedere ai pazienti di aprire e chiudere gli occhi durante il trattamento. Una sessione tipica non durerà più di 30 minuti e a seconda della natura, dell’estensione della pelle in eccesso e della risposta cutanea, il numero delle sedute e l’intervallo di settimane previsto tra una seduta e l’altra varieranno.
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